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			| Archivio News 
 
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		  | 11.09 AGENDA LETTERARIA |  
		  | Octave HAMELIN |  
		  |  L'11 Settembre 1907, muore a Huchet (Landes) il filosofo francese Octave Hamelin. Tra i massimi esponenti dello spiritualismo in Francia, si distinse dal suo predeccessore Lequier per i presupposti mutuati dall'idealismo sui quali costruiva la sua filosofia spiritualista.
 Octave Hamelin partí dalla affermazione di sapore kantiano che «la rappresentazione è l'essere e l'essere è la rappresentazione», per poi giungere alla tesi che la coscienza è l'apice della realtà, che ogni coscienza finita è radicata in una Coscienza universale, che questa Coscienza universale è Dio. Pertanto non c'è posto, a suo giudizio, né per le filosofie materialistiche né per il panteismo idealistico; il mondo non può identificarsi con Dio, né il suo «male» può essere stato prodotto dalla bontà divina; esso è il residuo di una «caduta» originaria; tuttavia può diventare il regno della giustizia.
 E non c'è posto perciò neppure per le concezioni deterministiche dell'esistenza umana: la persona umana, in quanto coscienza, è libera di perseguire i suoi fini; e proprio quando «agisce» liberamente si realizza sommamente come coscienza.
 
 
 
 
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